Sabato scorso 29 aprile si è tenuta a Lonigo (Vicenza) la Seconda Giornata nazionale per la vera scuola cattolica il cui programma è ancora presente nel nostro sito. Nella splendida Sala della Colomba della Villa San Fermo dei Padri Pavoniani si sono riunite molte persone interessate e impegnate nel mondo della scuola e della scuola cattolica in particolare. C’erano soprattutto educatori e insegnanti delle scuole parentali cattoliche, ma anche insegnanti cattolici nella scuola statale. La Giornata ha veramente avuto una dimensione nazionale, dato che i presenti provenivano, oltre che da Vicenza e Verona, anche da Udine, Pordenone, Venezia, Padova, Treviso, Trento, Brescia, Bergamo, Milano, Cuneo, Cremona, Bologna, Piacenza, Fermo, Roma. Tanti amici appassionati alla scuola cattolica, preoccupati per la situazione attuale e per il futuro, desiderosi di non mollare. Numerosi anche i bambini presenti, per i quali era stato predisposto un servizio di baby-sitting.

Al mattino ci sono state tre relazioni. Stefano Fontana, dopo aver ricordato il significato di queste Giornate nazionali iniziate dal nostro Osservatorio con l’edizione del 4 giugno 2022, tenutasi sempre a Lonigo, ha presentato il tema “Il Quadro del sapere e le discipline nella scuola cattolica”. Si è soffermato a spiegare come debba essere intesa la molteplicità dei saperi dentro un unico quadro del sapere fornito dallo sguardo metafisico, che dovrebbe essere fatto proprio e condiviso da tutti gli insegnanti di una scuola cattolica. Ha quindi affrontato la questione del rapporto tra contenuti e metodo, sostenendo – in controtendenza con la pedagogica modernista – che priva viene il contenuto e poi il metodo. È passato a considerare il rapporto tra teoria e prassi, tra ricevere e fare, per poi arrivare a trattare del posto della fede/teologia nel quadro del sapere, sottolineando la necessità che essa venga considerata un vero sapere. Ha concluso sviluppando il tema della funzione apologetica degli insegnamenti disciplinari nella scuola cattolica.

Il secondo relatore, don Samuele Cecotti, ha parlato de “L’insegnamento della religione nella scuola cattolica”. Anch’egli ha sostenuto che l’insegnamento della religione cattolica deve essere considerato un sapere, dotato di verità e scientificità. Ciò significa, ha detto don Cecotti, che nella scuola cattolica bisogna insegnare la Dottrina cattolica, perché lì è contenuta la verità della religione cattolica. Circa il metodo, il relatore ha escluso che si insegni la religione cattolica in modo esortativo o sentimentale o come un insegnamento di generica sociologia religiosa. Se oggi il quadro è reso difficile dal laicismo e dallo statalismo – ha continuato don Cecotti – non perciò bisogna tornare al recente passato, quando, a cominciare dalla riforma Gentile del 1923, la religione veniva insegnata nelle scuole ma secondo un concezione dello Stato come realizzazione massima nella storia dello Spirito assoluto, rispetto al quale quello religioso doveva essere solo un momento dialettico.

La terza relazione è stata tenuta da don Stefano Bimbi, parroco di Staggia Senese, animatore di cultura cattolica e fondatore della scuola parentale “Gesù Maestro”. Egli ha parlato della Scuola di Staggia ma in generale della scuola parentale come dovrebbe essere. Si è soffermato su alcune scelte strategiche: il diritto originario ad educare non solo dei genitori ma della Chiesa, i tre ingredienti per fare una scuola parentale, la maestra unica, i cattivi maestri come Steiner e Montessori, l’assoluta autonomia nei confronti dello Stato e per quanto riguarda la vita quotidiana della scuola, il carattere integralmente religioso della scuola parentale, il pericolo che le scuole parentali, nonostante tutto, continuino ad imitare la scuola statale e così via. Don Bimbi ha anche presentato il libro “Gesù Maestro. La Scuola parentale di Staggia”, uscito proprio in questi giorni e acquistabile su Amazon.

Nel pomeriggio ben tre ore di lavoro sono state caratterizzate da interventi, domande, esperienze, problematiche a cui ha risposto vulcanicamente don Stefano Bimbi. Sono stati momenti di ricarica della volontà e dell’impegno e di chiarimento dell’intelligenza. Tutti sono stati molto soddisfatti.

In conclusione della Giornata, Stefano Fontana, ringraziando tutti, ha detto che quello della scuola cattolica non è solo un problema educativo ma anche sociale e politico e per questo l’Osservatorio se ne fa carico. Ciò comporta che chi sostiene e si impegna nella scuola cattolica, specialmente parentale, ampli l’orizzonte agli altri temi sociali ad essa collegati. Per questo ci si può avvalere del lavoro dell’Osservatorio e del Collegamento da esso creato tra i firmatari del Manifesto “È il momento della vera scuola cattolica”. A questo Manifesto è stata chiesta l’adesione di tutti i partecipanti.

A cura della Redazione

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