Coordinamento Justitia et Pax

COORDINAMENTO NAZIONALE
“IUSTITIA ET PAX”
PER LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Il Coordinamento nazionale “Justitia et Pax” per la Dottrina sociale della Chiesa è stato promosso dall’Osservatorio Card. Van Thuân che ne coordina l’attività.
Coordinatore è don Samuele Cecotti, vicepresidente dell’Osservatorio.
Del Coordinamento fanno parte numerose associazioni, centri culturali e movimenti che hanno tra le proprie finalità statutarie il servizio alla Dottrina sociale della Chiesa.
Scopo del Coordinamento è la promozione al proprio interno delle varie iniziative che ogni associazione programma e realizza in proprio, l’organizzazione annuale della Giornata nazionale della Dottrina sociale della Chiesa e di altre iniziative comuni di tipo formativo o convegnistico, la redazione di documenti comuni e di prese di posizione di fronte ad eventi sociali e politici che richiedano interventi alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.

ASSOCIAZIONI ADERENTI AL COORDINAMENTO

CARTA DELLA NATURA E DELLE FINALITÀ

Natura e Finalità

Il “Coordinamento Nazionale Justitia et Pax per la Dottrina Sociale della Chiesa” è una rete collaborativa di associazioni, movimenti, fondazioni e circoli culturali, operanti per la diffusione della Dottrina sociale della Chiesa.
Gli aderenti al Coordinamento mettono in relazione le proprie attività nei campi della informazione, formazione, ricerca culturale, presenza nei media e in internet, organizzazione di eventi relativamente ad aspetti della Dottrina sociale della Chiesa.
Gli aderenti dichiarano di accettare i seguenti principi:
La Dottrina sociale della Chiesa si fonda sulla tradizione della Chiesa e assume come luogo teologico la Dottrina della Fede apostolica.
La Dottrina sociale della Chiesa è un “corpus dottrinale” che appartiene alla teologia morale come insegnato da Sollicitudo rei socialis 14. Come tale essa postula l’incontro tra fede e ragione, come insegnato dalle encicliche Aeterni Patris e Fides et ratio.
L’incontro tra fede e ragione comporta sia l’aiuto reciproco tra le due sia la priorità della fede, senza la quale la ragione non riesce ad essere se stessa.
La ragione politica ha un essenziale bisogno della fede cattolica in quanto è si autonoma ma incapace di fondarsi. Essa ha quindi dei doveri essenziali verso la religio vera.
La fede cattolica non chiede alla ragione politica di diventare fede, ma la spinge ad essere se stessa fino in fondo, nella consapevolezza che senza l’aiuto della religio vera essa non possa riuscirci.
Esiste una “filosofia naturale dello spirito umano”, espressa dal realismo metafisico, e la Dottrina sociale della Chiesa non è compatibile con ogni filosofia, ma solo con la recta ratio.
La ragione umana è in grado di accedere ad un “universo del sapere” che comprenda il Fondamento e, come ragione pratica può conoscere il bene e ordinare ad esso l’agire personale e sociale.
È possibile l’unità del sapere e si assegna alla metafisica e alla teologia questo compito unitario, mentre l’antropologia, le scienze sociali e la prassi ne dipendono.
Tra le fonti della Dottrina sociale della Chiesa si annoverano anche la legge morale naturale e il diritto naturale che fondano la priorità dei doveri sui diritti.
La dottrina morale cattolica espressa nella Veritatis splendor di Giovanni Paolo II è inseparabile dalla Dottrina sociale della Chiesa.
La dottrina dei “principi non negoziabili” insegnata da Benedetto XVI in coerenza con la tradizione è insegnamento certo del magistero.
La DSC è annuncio di Cristo nelle realtà temporali (Centesimus annus 55) e questo implica il ruolo pubblico della fede cattolica, i doveri della politica verso la religio vera e la dottrina della “Regalità sociale di Cristo” come espressa nella Quas primas (1925) e successivi insegnamenti magisteriali.
L’unicità salvifica di Cristo insegnato nella Dominus Jesus è da intendersi anche dal punto di vista sociale e politico.
Come afferma la Caritas in veritate di Benedetto XVI, esiste una continuità tra la Dottrina sociale della Chiesa preconciliare e postconciliare. I nuovi documenti del magistero vanno letti alla luce della tradizione e non viceversa.
Bioetica e biopolitica fanno parte della Dottrina sociale della Chiesa, secondo quanto insegnato dall’enciclica Evangelium vitae.

Organizzazione

Il Coordinamento è diretto dal Direttore dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa o altra persona indicata dal Consiglio Direttivo dell’Osservatorio sentita la Segreteria di cui sotto.
Il Coordinatore è coadiuvato da una Segreteria di quattro persone.
I componenti della Segreteria sono indicati dall’Osservatorio e concordati con le associazioni aderenti in modo che ne siano espressione organica anche se non elettiva.
L’adesione al Coordinamento è da intendersi “di fatto”, non comporta oneri giuridici o economici e può essere ritirata senza preavviso.
L’adesione avviene tramite comunicazione scritta al Coordinatore e prevede la sottoscrizione formale di questa Carta della Natura, Finalità e Organizzazione del Coordinamento.
L’adesione di eventuali nuove associazioni di nuove associazioni sarà approvata dal Coordinatore, sentita la Segreteria.
Il Coordinatore, sentita la Segreteria, può escludere dal Coordinamento e associazioni, movimenti, fondazioni e circoli culturali, qualora esprimano una linea culturale incompatibile con i principi della presente Carta.

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