
[Editoriale al Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa” – vedi e acquista qui]
In questo anno 2023 ricorrono 120 anni dalla morte del grande pontefice Leone XIII (1903). Il nostro Osservatorio non poteva trascurare questo importante avvenimento. Questo fascicolo del “Bollettino” è quindi dedicato a riprendere il suo progetto di rievangelizzazione della società e della politica. Gli autori dei vari articoli presentano le principali encicliche sociali di Benedetto XVI con due mancanze che risulteranno immediatamente evidenti al lettore: la prima è quella della Aeterni Patris (1979) e la seconda è quella della Rerum novarum (1891). Il motivo di queste assenze va adeguatamente motivato.
Come da dovere, il nostro “Bollettino” si è già ampiamente occupato degli insegnamenti di Leone XIII. Io stesso ho dedicato uno studio a chiedermi se il suo progetto sia ancora valido[1]. Così, Stefano Fontana è intervenuto a proposito del ruolo architettonico della Aeterni Patris e della metafisica realistica di San Tommaso come architrave delle encicliche sociali di papa Pecci[2]. A Leone XIII abbiamo anche dedicato uno specifico numero della nostra rivista in occasione del 125mo anniversario della pubblicazione della Rerum novarum[3]. Possiamo quindi dire di aver già trattato delle due encicliche assenti in questo numero, anche perché i riferimenti ai loro testi, e in particolare alla Rerum novarum, sono costanti nel lavoro quotidiano dell’Osservatorio non solo nella rivista ma anche in altre pubblicazioni.
Invece mancava forse una presentazione sistematica delle “altre” encicliche sociali di Leone XIII. Aveva attirato la nostra attenzione su questo aspetto un articolo di Stefano Fontana[4] che ci ha fornito lo spunto per questo numero del “Bollettino”. Qui. Infatti, presentiamo le “altre” encicliche che fanno da corona e da sfondo alla Rerum novarum e senza le quali anche l’enciclica sulla condizione degli operai non viene ben compresa.
Nell’articolo appena ricordato, Fontana rammentava quanto aveva scritto Augusto Del Noce a proposito di queste “altre” encicliche. Il filosofo, dopo aver ricordato che Leone XIII scrisse non una ma una serie di encicliche sociali – nove, a suo parere – precisò che egli stesso, il papa, ne aveva fatto un elenco, proponendole non secondo l’ordine cronologico ma secondo la coerenza interna dell’intero progetto. Questo elenco si legge nell’enciclica Annum ingressi del 1902 ed è questo uno dei motivi per cui in questo numero parliamo anche di questa enciclica, troppo dimenticata.
Accostandoci nuovamente alla serie completa delle encicliche che costituiscono il progetto di Leone XIII si è colpiti dalla organicità dell’insieme e dalla sua coerenza interna, ma anche dalla capacità previsionale di come sarebbero andare le cose se a quel quadro i cattolici non avessero più fatto riferimento. Riappropriarsene consapevolmente dopo averne visto la “storia degli effetti” non può che fare del bene a quanti rimangono convinti della importanza della Dottrina sociale della Chiesa anche per il momento attuale.
Arcivescovo Giampaolo Crepaldi
Vescovo emerito di Trieste
[1] G. Crepaldi, “È ancora valido il progetto di Leone XIII?”, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, VIII (2012) 2, pp. 65-68.
[2] S. Fontana, “La Dottrina sociale della Chiesa ha bisogno della filosofia cristiana” (“Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, XIV (2018) 2, pp. 37-44
[3] AA.VV., “Rerum novarum e Centesimus annus due encicliche un anniversario”, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, XII (2016) 4.
[4] S. Fontana, “Le altre encicliche di Leone XIII, un patrimonio da non dimenticare”, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, XII (2016) 4, pp. 142-145.

Mons. Giampaolo Crepaldi
Vescovo Emerito di Trieste