Lettera della direttrice

Cari genitori, cari parrocchiani, cari amici del paese,

non so se è una lettera o un racconto, comunque dovevo scrivervi.

Sospesa & innocente

Mercoledì 15 dicembre 2021 sarò sospesa.

Sospesa non da un ignoto burocrate, ma dal mio Presidente, nonché Parroco, nonché Confessore. Quello che mi ha dato lavoro quando sono rimasta vedova coi bimbi piccoli, e poi mi ha fatto l’onore di promuovermi direttrice della Mater Dolorosa.

Non è colpa sua ovviamente, don Roberto mi sospende perché deve sospendermi.

Perché mi sospende? Perché sono una lavoratrice onesta, che non teme la fatica, che è sana, ed è pure negativa al tampone (2).

Ma il governo non vuole dei bravi & sani, vuole dei vaccinati.

Insegnanti non vaccinati, a casa. Si è instaurato il Regno dei Burocrati.

Non succederà esattamente il 15 dicembre.

Il 15 dicembre, non avendo io ottemperato l’obbligo vaccinale (ma essendo “solamente” sana & negativa al tampone), riceverò “senza indugio” (dice il Burocrate) la lettera del Parroco che mi invita a mettermi in regola.

Entro 5 giorni dovrò presentare la prenotazione della vaccinazione. Prenotazione distante 20 giorni al massimo.

Insomma, fino al 10 gennaio 2022 campiamo. E poi?

La mia situazione personale

La mia situazione personale è quella ideale per decidere: vado in pensione tra due anni e, anche se sono la pecora nera che non è rimasta nell’azienda di famiglia, sorelle e cognati mi vogliono bene e mi daranno un lavoro.

Mi sarebbe piaciuto chiudere la mia carriera facendo sempre l’insegnante, ma invece

  • il 10 gennaio 2022 non mi presenterò alla vaccinazione,
  • poi sfrutterò tutte le ferie e i permessi residui, se don Roberto potrà concedermeli
  • poi darò le dimissioni volontarie dalla scuola,
  • poi l’azienda di famiglia mi darà lavoro (va bene anche la donna delle pulizie)
  • e arriverò alla pensione.

Che tristezza.

Non era questo il progetto che avevamo in mente.

Con don Roberto avevamo già concordato una riassunzione dopo la pensione, per un motivo molto semplice: trovare una direttrice con le mie caratteristiche non è semplice.

  • Ho vissuto tutta la carriera nella Mater Dolorosa, e quindi ho una buona memoria storica.
  • Sono la prima direttrice laica della scuola: è esistita la Dolorosa “delle suore” e poi la Dolorosa “della Walburga”, nel bene e nel male.
  • Non ho paura a integrare l’orario di lavoro con un tot di ore di volontariato. La vedovanza con figli lontani me lo consente, una madre di famiglia sarebbe più in difficoltà.

Occorreva insomma scegliere una figura, farla crescere in parallelo con me per un certo periodo, e poi darle in mano il bastone del comando, per dare il via alla terza vita della Mater Dolorosa.

Tutto questo salta.

Tutto questo salta, se non mi vaccino.

Perché non mi vaccino

Qualcuno che mi apprezza come direttrice e che ama la Dolorosa si chiede perché non mi vaccino.

«Sei Novax? Hai paura? Ti occorrono spiegazioni su come funziona il vaccino?» eccetera.

Niente di tutto questo.

Non mi vaccino perché i vaccini sono realizzati utilizzando cellule di feti abortiti. E queste cellule possono addirittura essere presenti nei vaccini stessi. (3)

Si legge in articoli di giornali cattolici che la relazione vaccino-aborto è troppo lontana nel tempo per essere eticamente apprezzabile. Ve lo lascio pensare.

Don Roberto mi ha insegnato che «se non c’è la coscienza vigile, c’è la coscienza lassa; non è possibile stare in bilico sul crinale». Quell’aborto è presente e permanente, non è lontano nel tempo.

Qualcuno poi mi ricorda che la Chiesa autorizza questi vaccini quando c’è «un grave pericolo, come la diffusione, altrimenti incontenibile, di un agente patogeno grave».

Ma la diffusione del covid non è “incontenibile”: sembra incontenibile perché hanno cancellato le cure domiciliari (4) e hanno impostato tutto sull’ospedale.

In ogni caso oggi in Italia è ben contenibile, visto il piccolo numero di morti attuali (5).

E in ogni caso è ben contenibile per una donna di 58 anni sostanzialmente sana (6).

La scienza odierna, che sa creare sequenze di RNA a computer, non può essere così arretrata da dover PER FORZA usare delle cellule fetali umane.

Le usano perché LE VOGLIONO usare.

Io non voglio aver parte con questo genere di scienza.

Questa mia convinzione cozza coi bisogni della scuola

Questa mia convinzione profonda cozza però con le esigenze della scuola.

Nessuno è insostituibile, lo so bene. Figuriamoci se la Madonna ha bisogno di Walburga Donini per reggere la Sua scuola.

Può anche essere che la Provvidenza, attraverso questo pasticcio del vaccino, mi stia chiedendo di uscire di scena con eleganza: saluto, lascio la Dolorosa in piena salute e con tanti iscritti, e poi alla scuola ci penseranno altri.

Però le difficoltà di transizione violenta sarebbero oggettive.

Spirito Santo, c’è un’ancora di salvataggio? Dimmi qualcosa!

Domenica scorsa è arrivato un bambino alla “libreria” (7) dell’oratorio…

Una proposta in un libro

Insolito che venga un bambino da solo a scegliere libri: un libro per suo papà, un libro per il nonno di un suo amico, che è in ospedale.

Sono alla cassa, vedo che ha preso un Guareschi (e quelli li ho letti quasi tutti) e ha preso il romanzo “Io mi chiamo Ioseph”. Ce n’è un’altra copia, mi incuriosisce e lo compro anch’io.

Dentro al romanzo trovo una storia che potrebbe aiutarmi in questa situazione angosciosa.

Mi sono dovuta far aiutare per capire meglio, perché il libro citava il film “Gran Torino”, che non avevo visto.

La trama di “Gran Torino”, in estrema sintesi.

Kowalski (Clint Eastwood) è un reduce della guerra di Corea, vedovo, che vive da solo in un quartiere ormai tutto abitato da asiatici di etnia Hmong.

Sostanzialmente infastidito dalla comunità asiatica, non reprime però il suo senso di giustizia, e quando i vicini di casa sono vessati da teppisti o da una banda organizzata, lui interviene, anche sfoderando le armi. La banda però non demorde, e arriva a ferire Thao, il ragazzo vicino di casa, e a stuprare la sorella.

Kowalski capisce che nel crescere della violenza saranno perdenti. Allora cambia atteggiamento: memore della moglie cattolica, si confessa dal giovane prete, si fa tagliare i capelli, chiude in una stanza Thao che brama vendetta, e va a provocare la banda parlando ad alta voce dalla strada. Le sue frasi e i suoi gesti portano la banda all’esterno e fanno crescere la tensione.

A un certo punto recita un’Ave Maria e porta la mano nel posto dove tiene la pistola. La banda a questo punto si scatena e lo riempiono di pallottole. Ma la pistola di Kowalski non c’era, c’era in tasca solo un accendino. Omicidio di un inerme sulla pubblica strada, non c’è omertà che tenga. La banda è arrestata dalla polizia, e la comunità Hmong può godere la pace.

Il ragazzino nero Ioseph, immigrato minorenne, inserito in una famiglia, ma insidiato da una banda, trae ispirazione dal Kowalski di “Gran Torino”, e fa in modo che la violenza si scateni su di sé. Perde mezza gamba, ma la banda è fermata.

Cosa c’entrano Kowalski e Ioseph con la sottoscritta? Per ora, niente.

Finché penseremo ai vaccini come cosa buona, non ci salteremo fuori. Ma proviamo a vedere i vaccini come cosa cattiva, e forse capiremo meglio.

Perversi, costosi, inutili, dannosi

Sono perversi i vaccini, per il loro utilizzo delle cellule fetali.

Sono costosi, non c’è dubbio. Tra costo del vaccino, personale, organizzazione, stiamo spendendo miliardi di euro, nella convinzione che siano gratis. Una sanità che non aveva mai un euro per nulla e che sempre “tagliava”, adesso spende a piene mani: pagheremo i vaccini con lo sfascio della sanità pubblica (8).

Inutili (9), ma sarebbe troppo lungo da spiegare.

Dannosi, e qui non c’è statistica che tenga. Basta custodire nel cuore le storie che mi arrivano all’orecchio (la gente parla spesso con la direttrice, soprattutto se non sa con chi parlare).

Storie di danno da vaccino

Lascio perdere i racconti di febbri e febbroni, nausea, vomito, diarrea: quelli sono diffusissimi.

Ma i vaccini fanno anche altre cose.

Attaccano gli occhi

  • Tracollo della vista
  • Cataratta da non fare, che si trasforma in cataratta urgente
  • Problema al nervo ottico, con successiva operazione, fallita
  • Cecità provvisoria
  • Per la cecità definitiva sono ferma all’amico dell’amico, non ho notizie dirette

Attaccano le articolazioni

  • Braccio penzolante disarticolato
  • Attacco a tutte le articolazioni; poi si sistemano, ma non tutte; e inizia una vita da portatori di handicap
  • Rigonfiamento e blocco della mandibola
  • Tremiti di mandibola e braccio, prima esterni, poi interni
  • SLA in precario equilibrio, esplosione con dolori lancinanti
  • Perdita dell’equilibrio, impossibilità a camminare
  • Maestra in carrozzina, quella la conoscete tutti, speriamo che si riprenda.

Attaccano il cuore e il respiro

  • Miocarditi
  • Pericarditi
  • Fibrillazioni
  • Pressione al petto
  • Mancanza di fiato

Attaccano l’apparato riproduttivo

  • Tornano flussi di sangue dopo la menopausa
  • Mestruazioni bloccate in giovani donne
  • Flusso mestruale per periodi lunghissimi.

E altre storie varie, che non scrivo perché sono casi singoli.

Tutto in pochi mesi e nel nostro paesello di San Rocco in Venaria, più qualche contatto extra. Non so cosa stia accadendo davvero in Italia, ma so cosa capita qui.

Raccontatemi quel che volete, i vaccini sono pericolosi.

Qualunque altro farmaco sarebbe stato bloccato, in condizioni simili.

Kowalski e Ioseph. E anche Walburga?

Se i vaccini sono pericolosi, la rete italiana europea mondiale che li impone non è fatta di “buoni”.

Non è fatta di buoni, ed è potente.

Più potente della banda che vessava i Hmong, più potente della banda che vessava Ioseph.

Quindi, se voglio oppormi ai vaccini, temo che dovrò fare come Kowalski e Ioseph.

Non potrò combattere il male, ma dovrò espormi al male.

Farmi colpire, per fare un po’ di luce su coloro che ci vessano, facendosi credere buoni.

Farò tutte le analisi prima del vaccino, compreso il D-dimero.

Farò una visita accurata agli occhi.

Farò tutto ciò che mi consiglieranno medici buoni e sapienti, come cosa utile in funzione del “dopo”.

Mi presenterò alla vaccinazione, cercando di tirare in lungo il più possibile,

  • sperando sempre che il parlamento abbia una reazione contro questo decreto assurdo, e non lo ratifichi,
  • oppure che passi un emendamento sulla scelta libera del vaccino (10).

Scriverò sul consenso informato, prima di firmare e di farmi bucare,

L’OPPRESSIONE GOVERNATIVA MI INIETTA QUESTO PRODOTTO PERVERSO COSTOSO INUTILE DANNOSO.

(Se riesco a scrivere, perché c’è anche il medico che pianta la grana e non vuole scritte. Vuole che tu sia “costretta & contenta”.)

Metterò comunque un cartello sulla porta di casa,

WALBURGA DONINI, VACCINATA DALL’OPPRESSIONE GOVERNATIVA CONTRO LA SUA VOLONTA’

Mi terrò monitorata dopo il vaccino, sugli occhi, sul D-dimero e su tutto ciò che mi consiglieranno medici buoni e sapienti.

Il tutto non per “sperare” in un danno, ci mancherebbe.

Non sono un’eroina, e non ci tengo affatto a perdere la vista o a zoppicare a vita.

Ma desidero non avere dubbi qualora ci sia un danno.

Spero poi che questa lettera induca qualcuno a non sussurrare i suoi danni da vaccino nel mio orecchio, ma a gridarli dai tetti.

***

Passo la lettera a Giovanni Maria Lazzaretti, il nOmismatico che alcuni di voi ricorderanno, per mettere titolini, note, elenchi puntati, abbreviazione di frasi, virgole e virgolette, e tutto quello che pensa sia utile per rendere la lettera leggibile.

Insomma il Lazzaretti mi ha fatto da “ghostwriter palese”, ma le cose scritte sono tutte mie.

Mi sono chiesta se questa lettera farà calare le iscrizioni a scuola. Può essere.

Ma anche una scuola improvvisamente senza direttrice potrebbe far calare le iscrizioni.

Nel dubbio, meglio la verità.

Un augurio per il Santo Natale dalla vostra

Walburga

 

NOTE (personali di Lazzaretti, non della Walburga)

(1) La mia percezione dell’eleganza è poco affidabile. Comunque mi sembrava elegante.

(2) E’ importante la distinzione tra “sana” e “negativa al tampone”. Essere positivo al tampone non significa essere infettato. Essere infettato non significa essere malato.

(2bis) A completamento ricordo che il tampone rapido può dare falsi positivi (ne abbiamo avuti anche a San Martino in Rio), ma è quasi impossibile che dia falsi negativi. E in ogni caso il falso negativo risulta impossibile quando il tampone viene ripetuto più volte a distanza di pochi giorni: la probabilità già bassa praticamente si azzera nelle prove ripetute. Se leggete che i tamponi rapidi danno falsi negativi al 30% o addirittura al 50%, scrivetemi e vi spiego come si costruisce una balla mediatica.

(3) Precisazioni necessarie. Prendendo i vaccini che hanno circolato in Italia, AstraZeneca e Johnson & Johnson utilizzano linee cellulari fetali HEK-293 sia nello sviluppo della tecnica, sia nella produzione, sia nelle conferme di laboratorio. La presenza di cellule umane nel vaccino AstraZeneca è definita solo “improbabile” (ossia è “certa” in una certa percentuale di dosi). Pfizer e Moderna invece utilizzano HEK-293 nelle conferme di laboratorio, non nella produzione.

(4) Cure domiciliari sono realizzate da piccoli gruppi di medici. Oppure nella Regione Piemonte che, se non ha cambiato idea, aveva redatto nel novembre 2020 un protocollo per cure domiciliari.

(5) La media dei morti a 7 giorni del periodo attuale è 88% in meno rispetto all’analogo periodo 2020.

(6) Donne morte covid nella fascia d’età 50-59 = 1.393 in 21 mesi; senza patologie = 42 in 21 mesi; proporzionate all’anno = 24.

(7) La parrocchia di don Roberto non potrebbe tenere una libreria. Così don Roberto compra i libri privatamente, poi li dona alla parrocchia, da quel momento tecnicamente sono libri usati (anche se del tutto nuovi), e i parrocchiani comprandoli fanno un’offerta alla parrocchia.

(8) Episodi della mia famiglia (non della Walburga): operazione chirurgica ospedaliera a pagamento; impossibilità di accedere a visite di sanità pubblica per dermatologia; idem per urologia; operazione chirurgica ambulatoriale a pagamento.

(9) L’espressione corretta è questa: i vaccini in Italia non hanno mai mostrato di poter essere utili.

  • Per tutta la primavera 2021 la gente è morta come nel 2020.
  • Poi tutto il calo degli ospedalizzati, delle intensive, dei morti, l’ha fatto il caldo estivo (addirittura è stata meglio l’estate 2020 senza vaccini che la 2021 coi vaccini).
  • Arrivato l’autunno, tutte le fasce a rischio, vaccinate gennaio-maggio, avevano già perso gli anticorpi o li avevano in forte calo.
  • Inoltre continuiamo a generare anticorpi per una proteina spike che è mutata e non esiste più. Non può essere quindi il vaccino l’artefice della tranquillità autunnale.

(10) Stanno arrivando vaccini classici a virus inattivato. Speriamo che arrivino in tempo e che il nostro governo non faccia ostruzionismo.

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

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Giovanni Lazzaretti

Membro del Collegio degli Autori