Sabato scorso 20 maggio 2023 si è tenuto a Lonigo (Vicenza), nella Sala del Doge della Villa San Fermo, il terzo e ultimo incontro per questa primavera degli Incontri di Lonigo sull’attualità politica dedicati alle Narrazioni del potere. Davanti ad una sala veramente gremita ha tenuto una eccellente relazione il dott. Paolo Bellavite dal titolo “Covid 19, la narrazione del potere terapeutico”. Alla relazione è seguita una approfondita e intensa discussione. Prossimamente pubblicheremo nel nostro canale YouTube la videoconferenza della relazione Bellavite. Ricordiamo intanto che proprio nella stessa giornata del 20 maggio abbiamo pubblicato la relazione dell’incontro precedente, tenuta dall’Ing. Giovanni Lazzaretti sul tema della narrazione del potere sulla guerra in Ucraina [QUI] e prima ancora avevamo pubblicato la videoregistrazione della relazione tenuta da Stefano Fontana al primo incontro di Lonigo sul tema “Il totalitarismo conseguenza necessaria del pensiero moderno” [QUI].

Pubblichiamo qui di seguito il breve intervento con cui Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio, ha aperto i lavori della giornata di sabato 20 maggio.

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“Sull’argomento dell’incontro di oggi, il nostro Osservatorio ha pubblicato molti testi. Già nella primavera del 2020 abbiamo pubblicato nel nostro sito una serie di interventi piuttosto significativi, anche alla luce degli esiti delle politiche antiCovid. Da ultimo abbiamo pubblicato due numeri del nostro “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”. Uno nella primavera del 2021 dal titolo “Covid: la Chiesa nella tempesta perfetta”. In esso abbiamo dimostrato come la Chiesa abbia accettato politiche sanitarie del tutto contrarie alla sua Dottrina sociale. L’altro nell’autunno 2022 dal titolo “Sanare la sanità. Uscire dalla società di pazienti permanenti”. Questo fascicolo ospita anche l’articolo del dott. Bellavite dal titolo “Vaccini, pandemia, totalitarismo: un piano studiato”. Ambedue i fascicoli contengono studi di esperti di primo piano che qui non elenco.

Quale è, in estrema sintesi, la visione dell’Osservatorio sul problema del nuovo potere terapeutico? Provo a dirlo in otto punti sintetici.

1) La medicina uccide; certo, cura, ma anche uccide: Ivan Illich e Michel Foucault lo hanno dimostrato e noi lo constatiamo.

2) La medicina oggi è pervasiva e domina ogni campo della vita sociale: il lavoro, gli stili di vita, la procreazione, l’alimentazione, la visione del corpo e gli interventi su di esso, il tempo libero, la scuola e l’educazione, il controllo dei comportamenti, la prevenzione … Oggi si entra in farmacia per mille motivi. La società di oggi è una società medicalizzata.

3) Quindi la medicina ha un primario significato politico, di costruzione della società. Essa rappresenta il potere terapeutico. Chi governa la medicina governa la società.

4) Il punto principale di questo governo politico riguarda la prevenzione che oggi si configura come una ri-produzione, una ri-plasmazione della società intera. La prevenzione comprende il vaccinismo come ideologia, la programmazione genetica dei nuovi concepiti e “internet nel nostro corpo”.

5) Il potere terapeutico, dato questo suo nuovo significato politico, incontra gli altri poteri, da quello finanziario a quello produttivo, da quello degli apparati governativi, sia nazionali che sovranazionali come l’Unione europea, a quello delle agenzie internazionali dell’ONU ma non solo e delle grandi fondazioni private aventi obiettivi globalisti.

6) Qui il potere terapeutico si salda col progetto del Grande Reset il cui scopo e di marmellatizzarci, assimilarci, controllarci, “renderci felici”, farci credere nella nuova religione dell’umanità, indurci a salvarci mediante le buone pratiche stabilite dai nuovi centri di potere soprattutto in due ambiti: l’ecologismo e la cultura della morte, ambedue indirizzati a non far nascere più bambini come bene espresso dall’ultima copertina di Time.

7) Il potere terapeutico, nel quadro del Grande Reset, è un tentativo gnostico di una “nuova creazione”, h quindi un significato religiosamente irreligioso.

8) La Chiesa cattolica non sembra essersi mobilitato contro questo progetto, ma spesso sembra condividerlo.

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La Redazione dell'Osservatorio