Merriam-Webster, il più antico editore americano di dizionari, ha recentemente indicato Gaslighting come la parola dell’anno. Ciò in quanto nel 2022 le ricerche sul suo sito web sono aumentate del 1.740%. Il vocabolo deriva dal titolo di un film – Gaslight (Inghilterra, 1940) –  più noto per il remake MGM del 1944, che la regia di George Cukor e l’interpretazione di Charles Boyer e Ingrid Bergman ne hanno fatto uno dei migliori thriller di tutti i tempi.

Dei due significati del termine, il primo e più rilevante si riferisce alla “manipolazione psicologica di una persona”, spesso portata avanti per un tempo prolungato, “che induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri stessi pensieri, della propria percezione della realtà o dei propri ricordi. Normalmente porta confusione, perdita di fiducia in sé e autostima, incertezza sulla propria stabilità mentale e dipendenza dal manipolatore”. Si aggiunge che il Gaslighting può essere uno strumento molto efficace usato da un aggressore per controllare un individuo”.[1]

Siamo in sostanza di fronte ad una violenza psicologica, che quando viene esercitata a livello di massa si traduce in una vera e propria guerra, di tipo “psicologico” per l’appunto.

Va rilevato in primo luogo che “solitamente la parola dell’anno Merriam-Webster è legata a grandi eventi (“vaccino” e “pandemia” ad esempio sono state le parole degli anni scorsi) o a tematiche globali che si sono affacciate nella discussione pubblica (come il pronome “they”).

Questa volta però “è stata cercata frequentemente in ogni singolo giorno dell’anno”, il che parrebbe indicare che non si è banalmente trattato della risposta ad un impulso specifico, come quando si cerca di documentarsi su un termine poco o affatto conosciuto che si impone all’attenzione in un certo momento, bensì di un meccanismo psicologico più complesso. Probabilmente dietro c’è la volontà di approfondire una situazione più ampia, che viene percepita a livello di massa, ma della quale in precedenza non ci si era resi conto e pertanto i singoli non ne hanno una definizione precisa. È difatti ” singolare che un termine che si riferisce all’abuso psicologico, alla violenza domestica, alle relazioni tossiche, sia stato indicato come il più cercato dell’anno”.

Al di là delle tensioni interpersonali che in questi anni si sono moltiplicate ovunque, c’è motivo di ritenere che la gente – almeno negli Stati Uniti – stia cominciando a rendersi conto che il sistema dei media, quale espressione della politica culturale attuata dall’establishment del Paese, sta ormai conducendo un’operazione capillare di lavaggio del cervello. Questa ha come obiettivo la cancellazione di tutti i concetti e valori sui quali si fonda la società americana  –  la religione, la famiglia, la libertà (nelle sue espressioni economiche, culturali e politiche), la giustizia, la solidarietà, il valore individuale, la nazione  – per sostituirli con termini non soltanto vaghi ma soprattutto confliggenti con il sentire personale e l’esperienza della vita. Per non parlare dello stravolgimento di ogni logica, prassi scientifica e regolamentazione amministrativa, imposto con l’emergenza “Covid”.  Da qui una ovvia sensazione diffusa di disagio e di perdita dei propri punti di riferimento.

Una prova di quanto sopra la troviamo in alcune applicazioni del Gaslighting nel lessico pubblico, ad esempio con riferimento alle dichiarazioni di Donald Trump. “Con il suo comportamento”, si dice, questi “avrebbe cercato di indurre l’opinione pubblica a dubitare della realtà”.La cosa non desta affatto meraviglia, da che mondo è mondo l’arte della politica consiste nel “convincere le persone che quello che stanno vedendo e leggendo ‘non è quello che sta accadendo”. Il punto è che l’ex presidente non solo ha praticato (e pratica tuttora) questa arte, ma per raggiungere i propri fini ha violato grossolanamente le regole del potere, non esitando a mettere in piazza le bugie e le nefandezze di cui si rendono colpevoli i suoi avversari politici. Non soltanto, com’è consuetudine, con riferimento ai soliti scandali, ma addirittura mettendo in discussione le grandi decisioni sulle quali in passato si era raggiunto un accordo bypartisan. Il risultato è stato la delegittimazione definitiva del sistema politico americano, a cominciare dai meccanismi elettorali, i quali appaiono scandalosamente costruiti in modo da piegare inesorabilmente la volontà della popolazione agli interessi dell’élite dominante. Tutto vero, tutto rigorosamente documentato,[2] quanto ufficialmente “indicibile”, almeno negli USA.   La politica (in specie la politica culturale) è un campo ormai totalmente manipolato, come risulta ultimamente anche dalle inchieste giornalistiche nonché dalle ammissioni provenienti dall’interno di Twitter, una volta giunto nelle mani di Elon Musk.

Che in questo clima i cittadini americani sospettino di venir “gaslighted“, costituisce dunque un’ipotesi più che ragionevole. Speriamo che tutto questo li spinga presto ad alzare gli occhi al cielo e cercare Colui che è contemporaneamente Via, Verità e Vita. Altre vie d’uscita non ve ne sono.

Gianfranco Battisti


[1] I. R., “Gaslighting termine attuale”, Panorama, LXX , 2022), 23, pp. 24-25.

[2]  Per chi volesse approfondire, consiglio di leggere The Deep State. The Fall of the Constitution and the Rise of  a Shadow Government, di Mike Longfren.

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Gianfranco Battisti

Membro del Collegio degli Autori dell'Osservatorio